Sunday, 23 August 2009

Progresso

La mente è uno degli strumenti più sofisticati di cui disponiamo, ma non lo prendiamo in considerazione e, con un atteggiamento tipico dei nostri tempi "moderni", facciamo fare alla chimica quel che invece potremmo, almeno in parte, far fare alla mente. La chimica è sempre di più la soluzione di tutto. Si è depressi, si è stanchi, si è sterili, si è magri, si è grassi? C'è sempre una pillola inventata - e messa appunto in vendita - per risolvere il problema. Un bambino è agitato? Non serve andare a capire perché. Il Prozac lo calma sia che all'origine della sua irrequietezza ci siano i genitori divorziati che lo trattano come un pacco postale continuamente rimandato al mittente, sia che la scuola cerchi di far di lui quel che lui non è. Il Prozac viene oggigiorno prodotto in confezioni per l'infanzia e negli Stati Uniti decine di migliaia di bambini dipendono ormai dalla somministrazione quotidiana di questo tranquillante per poter funzionare "normalmente".
Lo stesso avviene col dolore. La sconfitta del dolore è considerata una delle grandi vittorie dell'uomo moderno. Eppure anche questa vittoria non è necessariamente tutta positiva. Innanzitutto il dolore ha una sua importante funzione naturale: quella di allarme. Il dolore segnala che qualcosa non va e in certe situazioni il non avere dolore può essere ancor più penoso dell'averlo. Un orribile aspetto della lebbra è che distrugge i nervi capillari dell'ammalato e quello, non sentendo più alcun dolore, non si accorge quando le sue dita sbattono e si spezzano contro qualcosa o ancora peggio, come avveniva nei lebbrosari dei paesi più poveri, quando le dita gli venivano mangiate dai topi, di notte, mentre dormiva.
E poi: eliminando la sofferenza al suo primo insorgere, l'uomo moderno si nega la possibilità di prendere coscienza del dolore e della straordinaria bellezza del suo contrario: il non-dolore. Perché in tutte le grandi tradizioni religiose il dolore è visto come una cosa naturale, come una parte della vita? C'è forse nel dolore un qualche significato che ci sfugge? che abbiamo dimenticato? Se anche ci fosse, non vogliamo saperne. Siamo condizionati a pensare che il bene deve eliminare il male, che nel mondo deve regnare il positivo, e che l'esistenza non è l'armonia degli opposti.
In questa visione non c'è posto né per la morte, né tanto meno per il dolore. La morte la neghiamo non pensandoci, togliendola dalla nostra quotidianità, relegandola, anche fisicamente, là dove è meno visibile. Col dolore abbiamo fatto anche di meglio: lo abbiamo sconfitto. Abbiamo trovato rimedi per ogni male e abbiamo eliminato dall'esperienza umana anche il più naturale, il più antico dei dolori: quello del parto, sul quale da che mondo è mondo si è fondato l'orgoglio della maternità e l'unicità di quel rapporto forse saldato proprio dalla sofferenza. Ma questa è la nostra civiltà. Ci abituiamo sempre più a risolvere con mezzi esterni i nostri problemi e con ciò perdiamo sempre più i nostri poteri naturali. Ricorriamo alla memoria del computer e perdiamo la nostra. Ingurgitiamo sempre più medicine e con ciò riduciamo la capacità del corpo a produrre le sue.

Tiziano Terzani - Un altro giro di giostra (One More Ride on the Merry-go-round, 2004)

Thursday, 20 August 2009

Shower

Having a shower is a relaxing moment of the day. Some people sing, others just imagine, but whatever you do, the mind is surely free to think about anything and fly (freely) over a lot of disparate topics, often non-related between each other.

I don't know how, but when I was showering, today, I happened to think about an awesome quotation from Tanenbaum (besides, a Physics doctorate and one of the man that "triggered" Linus Torvalds to write his famous UNIX operative system):

Never underestimate the bandwidth of a station wagon full of tapes hurtling down the highway.

What's so interesting about this expression?
Even if it has been used in 1981 on a different context, its irony could still be up to date, since Sneakernet is a still very common practice and couldn't (still) be easily substituted by virtual data transfers (p2p, ftp...).
I've heard new versions of this quote with "hard disks" instead of "tapes", indeed.

The next step on my train of thoughts - during the shampoo - was the realization that I can calculate the actual bandwidth, a kind of average in kb/s, of a car bringing an hard disk.
How? Dimension analysis, obviously!

The dimensions of velocity are: [Length] / [Time] , so to obtain the dimensions of bandwidth [Data] / [Time] it is just necessary to multiply by the data carried and divide by the distance covered.
The result is a formula for the bandwidth depending on velocity of the car v, the distance travelled l, and the data carried d.
${b = \frac{v \cdot d}{l}}$
(if you see incomprehensible signs enveloped by dollar signs, Latex script is not working properly)

If we pick a car travelling a distance of 1000 km at 130 km/h carrying a Terabyte:

${b = \frac{130}{1000}\,TB/h \sim 133\,GB/h \sim 38\,MB/s}$

Quite satisfying.

This is useful (maybe not) but it's not finished.
If you can calculate the bandwidth of a bunch of data travelling in a car, why don't we calculate the velocity of a bunch of data travelling through the wires knowing the bandwidth?
In this case data should be considered like a solid packet, and d is the distance between the host and the server. After some easy math:

${v = \frac{b \cdot l}{d}}$

Wow, you're still reading... crazy. Anyway, that's not all, not yet:
if you pick a value for d (data) smaller than b (bandwidth), it almost doesn't make any sense and the result could be a velocity higher than the speed of light, indeed.
Since the speed of light is an upper limit:

${v = \frac{b \cdot l}{d} \leq c}$

and so:

${b \leq \frac{d \cdot c}{l}}$

that is the absolute upper limit in bandwidth.
If we put numbers, the result still doesn't make any sense.
For example, since the net works in small packets, for a 64 byte packet from a server 7000 km far, the upper limit speed is about 2.7 kb/s.
This result could be useful if we make a small modification to find the time required to transfer that packet at c (dimension analysis again):

${t = \frac{d}{b} = \frac{64\,byte}{2.7\,kb/s} \sim 0.02\,s}$

That is 20 milliseconds: the lowest time physically possible needed to receive something from a distance of 7000 km.
Real timings are about 150ms for good servers, to send and receive, so about 75ms one way, that is in the limits...

Now I ended the shower and then also this small trip around physics and the internet. The result of this brainstorming thoughts? I really don't know, but I still like it.

100 points for the first who analyse relativistic effects on the packets and find how much kilobytes the file loses travelling at that speeds.

Sunday, 2 August 2009

Mankind

The very beginning of Genesis tells us that God created man in order to give him dominion over fish and fowl and all creatures. Of course, Genesis was written by a man, not a horse. There is no certainty that God actually did grant man dominion over other creatures. What seems more likely, in fact, is that man invented God to sanctify the dominion that had usurped for himself over the cow and the horse. Yes, the right to kill a deer or a cow is the only thing all of mankind can agree upon, even during the bloodiest of wars.
Milan Kundera - The Unbearable Lightness of Being